Siamo tutti ben consapevoli del ruolo critico che la protezione catodica svolge nel garantire un lungo ciclo di vita delle condutture e l’integrità delle condotte, mitigando rischi come guasti strutturali, esplosioni o contaminazione ambientale dovuti a fenomeni corrosivi.
Pertanto, è molto importante assicurarsi che il sistema di protezione catodica applicato alle strutture funzioni in modo efficace e affidabile. Il fatto che spesso queste infrastrutture si trovino in aree remote può complicare le operazioni di monitoraggio e controllo, a meno che non ci si doti di sistemi altamente performanti.
Come puoi valutare se stai ricevendo tutte le informazioni effettivamente necessarie per assicurarti che le tue condutture stanno lavorando con la massima efficienza?
Ecco alcune domande che dovresti porti, e le risposte che dovresti darti per lavorare in serenità.
1) Puoi verificare le funzionalità del tuo sistema di protezione catodica?
In base alla norma ISO 15589-1, che delinea i criteri per valutare se il sistema di protezione catodica applicato a una struttura funzioni correttamente, dovresti eseguire la verifica della funzionalità di tutte le attrezzature, come: stazioni di corrente impressa, stazioni di drenaggio unidirezionali, connessioni con strutture esterne (sia per bonding diretto che resistivo), dispositivi di disaccoppiamento AC e DC, anodi galvanici e punti di misura. Per ognuna di queste attrezzature sono definiti gli intervalli di tempo massimi tra un’ispezione e l’altra, che sono diversi a seconda del dispositivo.
Una verifica eseguita in loco, oltre a richiedere spostamenti frequenti e impegnativi, non ti mette al riparo dal rischio che un dispositivo si guasti subito dopo l’ispezione, costringendoti a tornare sul posto. Tutto questo si può evitare con il monitoraggio remoto, a patto però che il tuo sistema sia in grado di darti in tempo reale tutti i dati relativi alle performance delle diverse attrezzature, aiutandoti anche a gestire la manutenzione in modo più efficiente.
2) Puoi effettuare misurazioni precise e puntuali del potenziale ON e del potenziale OFF su tutti i punti di misura?
Sempre in conformità alla norma ISO 15589-1, la verifica dell’efficacia della protezione catodica può essere effettuata a due livelli: la valutazione generale si basa principalmente su misurazioni del potenziale ON su tutti i punti misura o solo su quelli rappresentativi, mentre la valutazione di dettaglio richiede anche misurazioni del potenziale OFF, preferibilmente su tutti i punti di misura.
A causa della breve durata delle misurazioni in loco (che varia da minuti a ore) i tecnici però possono avere difficoltà a identificare potenziali problemi e possibili condizioni di non protezione, particolarmente in aree con correnti vaganti significative. Per questo le misurazioni possono essere eseguite su sonde di test esterne o coupon.
3) Il tuo sistema di misurazione è adeguato all’effetto di correnti vaganti elevate?
In caso di correnti vaganti elevate, l’analisi del potenziale Eon può non essere sufficiente perché fornisce informazioni incomplete o talvolta fuorvianti.
Pertanto, diventa necessario misurare il potenziale IR-free, ad esempio misurando l’Eoff su un coupon, che deve essere di tipologie specifiche e realizzato con forma, dimensioni e materiale appropriati, nonché installato correttamente rispetto all’elettrodo di riferimento e al tubo.
Solo in queste condizioni, infatti, la misura Eoff sul coupon può portare a zero la componente IR e quindi è possibile considerare l’Eoff una corretta approssimazione del potenziale IR-free.
La scelta migliore per le misure sul coupon è un dispositivo di monitoraggio con un interruttore a stato solido integrato per gestire la comunicazione remota.
4) I punti di misura sono stati selezionati per garantire la miglior copertura del monitoraggio?
Se la distribuzione dei punti di misura non è stata fatta tenendo in considerazione le specificità della struttura, il sistema di monitoraggio potrebbe non performare al meglio nella rilevazione dei guasti e nella verifica dell’efficacia della protezione catodica.
I punti di misura selezionati per il monitoraggio possono essere di diverso tipo:
- punti ai confini del sistema di protezione catodica, ad esempio in corrispondenza dei giunti di isolamento
- punti in cui sono stati misurati i potenziali meno negativi durante la messa in servizio
- punti critici o considerati rappresentativi del sistema di protezione catodica
- punti associati a strutture estranee, in modo da poter rilevare eventuali cambiamenti.
Un sistema di monitoraggio che prenda dati da punti di misura inadeguati non è in grado di darti tutte le informazioni che ti servono per assicurarti una protezione catodica efficace della struttura.
5) Cosa succede al tuo sistema di monitoraggio in caso di alimentazione assente?
Rischiare di rimanere senza dati può essere molto pericoloso quando si parla di condutture e condotte. Quindi è essenziale che il tuo sistema ti trasmetta in tempo reale segnali d’allarme in caso di mancanza di alimentazione esterna degli alimentatori.
Ma ovviamente ricevere l’avviso non basta. Per questo è fondamentale dotarsi di dispositivi in grado di garantire performance ottimali per lunghi periodi anche nel caso di interruzione dell’alimentazione esterna, calcolando anche che raggiungerli per l’eventuale sostituzione delle batterie potrebbe richiedere tempi lunghi, nei quali la struttura sarebbe di fatto non monitorata.
Meglio quindi selezionare una soluzione con tecnologia a ultra-basso consumo. G4C-PRO di Automa, ad esempio, è un dispositivo di monitoraggio remoto della protezione catodica che garantisce un minimo di 30 giorni di funzionamento ininterrotto sul campo, anche in assenza di energia elettrica, grazie a una batteria di backup ricaricabile integrata con un tempo di vita superiore ai 10 anni.
6) Ogni quanto devi sostituire le batterie in campo?
Oggi esistono soluzioni altamente performanti a livello di consumi. In Automa siamo esperti di tecnologie a basso consumo, tanto è vero che i nostri dispositivi alimentati a batteria interna hanno autonomie minime di quattro anni anche in caso di condizioni di comunicazione avversa. In condizioni di segnale ottimali, la durata della batteria al litio del nostro G4C-PRO può estendersi addirittura fino a cinque anni senza problemi. E G4C-PRO può anche essere alimentato da un piccolo pannello solare integrato con batteria di backup, con tempi di sostituzione di 10-12 anni.
Nata nel 1987 in Italia, la nostra azienda negli anni si è affermata come leader nella progettazione e produzione di tecnologie innovative Made in Italy per il monitoraggio e controllo remoto in ambito Oil, Gas e Water.
Sviluppiamo soluzioni hardware e software per il monitoraggio e il controllo remoto dell’integrità delle condotte, in particolare per la protezione catodica e per l’operation delle reti.
Al momento, oltre 50.000 dispositivi Automa sono installati in circa 40 Paesi.
Vuoi sapere se il tuo sistema di monitoraggio attuale ti garantisce davvero una protezione catodica efficace e monitora in modo efficiente l’integrità delle condutture?
Contatta il nostro team senza impegno e ti diremo come puoi mantenere il massimo controllo sulle tue strutture!

Product Manager presso Automa S.r.l.
Ingegnere elettronico, è certificato come Tecnico Senior in protezione catodica e specializzato in analisi di mercato e standard di settore. Con oltre 15 anni di esperienza nel monitoraggio remoto della protezione catodica e un brevetto su un elettrodo di riferimento intelligente, Ivano è membro del Board of Directors del Ceocor (European Committee for the Study of Corrosion and Protection of Piping Systems) e Delegate di AMPP Italy Chapter, nonchè membro attivo dei gruppi di lavoro normativi ISO e AMPP per la protezione catodica.